giovedì, giugno 30, 2005

Disincanto: chi ci corre dietro?

E così abbiamo scherzato. Anzi, hanno scherzato. Il partito unico? Adornato se ne farà una ragione, un convegnetto a fine luglio, tanto per lessare tutti a 40 gradi, e poi il rinvio a dopo il 2006. Il dibattito sul partito unitario era cosa da politici: troppa grazia per il circolo di Arcore. Ci sono le elezioni, e dunque tutti in carrozza. Il guidatore: Silvio Berlusconi. Altro che cambio di leadership. Casini? Lo aveva lasciato intendere, il Cavaliere, che avrebbe potuto passare la mano. Ma chi lo conosce bene invitava a non crederci. E aveva ragione.
Il Cavaliere si gioca l'ultima partita: aihmé, per il bene del centrodestra, sarà pure la nostra, magari a pedale frenato, che non si può sempre credere al miracolo di Babbo Natale, specie dopo un governo da Befana. Dieci anni dopo Silvio di qua, Romano di là. In molti quartieri di TocqueVille si festeggia, bene il Cavaliere, scampato il ritorno dei democristi. Qui si festeggia un po' meno perché non si crede al recupero di Berlusconi anche se ce lo si augura per il bene della CdL e di Bush, un po' meno dell'Italia.
Per vincere la nuova battaglia il Cavaliere dovrà rispolverare la rivoluzione permanente, quella che non si realizza mai, un nuovo mirabile programma con il quale faremo tutte le cose che in questi cinque anni non abbiamo fatto ma che certamente faremo. Dimenticheremo di aver occupato oziosamente i seggi della maggioranza e di aver seminato il territorio italico di pessimo personale politico, nella speranza (illusione?) che se lo dimentichino anche gli elettori. Tanto quegli altri non son meglio, evviva la concorrenza, peccato che sia al ribasso. Il condirettore di Liberal, Renzo Foa, che ha molti pregi tranne quello di aver apprezzato il film Good bye Lenin, ha intitolato la sua ultima fatica "Il decennio sprecato". Ne sprecheremo altri cinque, di anni. Tanto, chi ci corre dietro?

mercoledì, giugno 29, 2005

Fusse che fusse...: non fusse

Al figlio nazistello di Charles e Diana, Harry, la famigghia reale inglese ci feci fare il test del Dna pe capiri si fusse figghiu dell'altru. Pare che non fusse. Ce ne offre ampia notizia il quotidiano very british The Sun e, in replica italiana, il Corriere della Sera in versione Carlo Rossella.

Mare e vento, nostalgia del Salento

Ci ha cresciutu annanti a mare
la ndore mai se ne scerra
ci ene te la campagna
sape li sapori bueni te la terra
ca quandu se ne llontana
lu ricordu sempre li torna
perché lu postu te du ieni
intra la vita toa te segna
cussi comu l'amore segna lu core
te ci se ama tantu forte
quantu la luce te lu sule te la matina
ca nu ne pueti fare a menu
perché ete iddrha sempre la prima
ca te tae la forza cu se camina.

Salutame lu mare
tilli c'aggiu turnare
percè aggiu costruire
nu nidu pe nui doi.

Salutame lu ientu
tilli ca pe tie cantu
se passa te qua mera
me porta a basciu atie.

Sud Sound System, Acqua pe sta terra.

(Traduzione:

Chi è cresciuto davanti al mare
l'odore mai dimentica
chi viene dalla campagna
conosce i sapori buoni della terra
che quando se ne allontana,
il ricordo sempre gli torna
perché il posto da dove vieni
dentro la vita ti segna
così come l'amore segna il cuore
di chi si ama tanto forte
quanto la luce del sole del mattino
che non ne puoi fare a meno
perché è lei sempre la prima
che ti dà la forza di camminare.

Salutami il mare
digli che devo tornare
perché devo costruire
un nido per noi due.

Salutami il vento
digli che per te canto
se passa da queste parti
mi porta giù da te).

Walking Class: viaggio in Salento.

Candidature italiane

Berlusconi ha dichiarato che sarà Berlusconi il candidato premier per il centrodestra nel 2006. Il risultato è scaturito dalle primarie svoltesi attorno al tavolo da pranzo cui hanno partecipato Pierferdinando Casini, Gianfranco Fini, Marco Follini e (argh!) Gianni Letta. Le primarie si sono concluse con un classico sorso di digestivo Antonetto. Cchiù digestivu pi tutti!

Germania, il comunismo narcisista

Sembra ormai inarrestabile la crisi dell'Spd, il partito socialdemocratico che il cancelliere Gerhard Schröder sta portando alla disfatta nelle elezioni anticipate d'autunno. La vittoria di Angela Merkel è data per scontata, tutto si muove attorno alla capacità della leader che viene dall'est di portare una rediviva Cdu sopra la soglia del 50 per cento: maggioranza assoluta e totale responsabilità nella guida del paese. L'ultimo sondaggio elettorale (condotto per la rete televisiva privata RTL e per il settimanale Stern) indica il partito democratico-cristiano al 47 per cento, con il 6 per cento agli alleati liberali. Tuttavia, come illustra Salvo Mazzolini sul Giornale, c'è grande incertezza sulla data del voto, dal momento che non sono ancora chiare le modalità di scioglimento del Parlamento: fra le ipotesi più estreme c'è anche quella di un prolungamento dell'agonia governativa fino alla scadenza naturale del mandato, autunno 2006.
Ma la novità della politica tedesca è a sinistra, alla sinistra del cancelliere, dove si sta costituendo una nuova formazione massimalista guidata da un tandem di ritorno: Oskar Lafontaine, transfugo dell'Spd e Gregor Gysi, storico leader dei neocomunisti della Germania dell'Est. Insieme stanno dando vita al Linksbündnis (Alleanza della sinistra), un rassemblement populista che sfida il cancelliere sul piano sociale e raccoglie il largo malcontento che serpeggia sul versante estremo dell'elettorato filo governativo. Lafontaine aveva fondato il WASG (Alternativa elettorale per il lavoro e la giustizia sociale), Gysi era tornato alla guida della PDS dopo un delicato intervento ospedaliero. Assieme, quelli che i commentatori tedeschi chiamano rispettivamente "il narcisista" e "il comunista", vengono dati all'11 per cento dai sondaggi: più dei verdi, più dei liberali.
Ecco perché, negli ultimi giorni Schröder ha ulteriormente virato a sinistra la sua propaganda politica, come dimostra la recente richiesta di una nuova tassa per i ricchi: una scelta demagogica (ovviamente subito criticata come elettoralistica dalla new-old left della WASG), anche perché poco efficace, dal momento che dopo sette anni di cura Schröder, i ricchi in Germania sono diminuiti. Ma, battute a parte e data per scontata l'impossibilità di recuperare al centro, il cancelliere punta a non perdere troppo a sinistra. Se la nuova forza politica dovesse davvero superare il 10 per cento dei consensi, e l'Spd non dovesse superare il 25, il rimescolamento del tradizionale quadro politico tedesco potrebbe dare vita a scenari inediti e inimmaginabili solo qualche anno fa.
Qui preme segnalare come l'alternativa di sinistra al cancelliere Schröder sia determinata, in Germania, da una formazione ancora più a sinistra, ancora più massimalista, ancora più legata a una vecchia concezione dei rapporti sociali ed economici. Blair è sempre più lontano, la Manica sempre più larga e l'Europa continentale sempre più vecchia.

martedì, giugno 28, 2005

Una fatica bestiale...

...chiudere redazionalmente il bimestrale Ideazione. Ci si scusa con i lettori, in questi giorni, per la riduzione dei post.

lunedì, giugno 27, 2005

Fa caldo

E la popolazione ne risente.

Più nati (e meno morti) per tutti

Fortuna che c'è la natura a inverare il Contratto con gl'italiani. Per la prima volta dal 1992, la tendenza del saldo nascite/morti s'inverte e l'Italia torna in attivo: nel 2004 la popolazione cresce dell'1 per cento. Si muore di meno un po' dappertutto, si nasce di più soprattutto a NordEst. Finisce la moda nordica di non far figli (che nei paesi nordici è finita da un pezzo) e si torna a guardare il futuro negli occhi dei nuovi arrivati. Si muore di meno, anche, grazie ai progressi della medicina. E nelle culle ritrovate, segnaliamo anche il contributo fondamentale degli immigrati. Alla faccia della Lega. Notizie da Repubblica, Corriere.

domenica, giugno 26, 2005

In ricordo di Valentino Mazzola

Questo blog ha un debole per il campionato di serie A con le squadre gloriose che danno lustro alla categoria. E allora festeggia il ritorno nella massima serie del Torino (sette scudetti, uno squadrone amaramente consegnato alla storia patria e alla leggenda). Che non ci arriva proprio a testa alta (sconfitto in casa dal Perugia), ma ci arriva. E l'anno prossimo ci regalerà un nuovo derby italiano. Dopo Milan-Inter e Lazio-Roma ritorna Juventus-Torino. In attesa dell'affaire Preziosi per capire se anche la Superba ritroverà la sua partitissima. Intanto qui un tributo al giocatore più famoso del Grande Torino, Valentino Mazzola: l'ultima intervista, un servizio speciale del Tg2, la sua biografia.

Bulgaria, il neo-comunismo e l'instabilità

Perde il movimento nazionale di Simeone II, al governo dal 2001, vince ma meno del previsto il partito socialista, composto come in tutti i paesi est-europei dagli ex comunisti, riammessi nel circuito politico previo cambio di simboli e nomi. Si afferma il movimento nazionalista (e secondo la stampa bulgara anche xenofobo) Attack. A Sofia è difficile formare un nuovo governo, dal momento che nessun partito ha da solo la maggioranza per governare. Un esecutivo di unità nazionale, tipo grosse koalition tedesca, viene respinto da Simeone II. Piove sul bagnato in Europa. Dalla frontiera del prossimo allargamento, un nuovo paese che entra in una fase di instabilità politica. Rassegna stampa da Ansa Balcani, Transition on line, Iwpr, BBC.

Il Country Profile della Bulgaria (BBC).

mercoledì, giugno 22, 2005

Walking on the waterfront

Si parte. Tre giorni a Brindisi per seguire il convegno internazionale sul waterfront. Di cui abbiamo parlato qui. Ma non mancheranno post quotidiani (magari un po' meno frequenti). Vi saluto la frontaliera Grecia.

Francesi pazzi per l'idraulico polacco

In Francia è ormai il colpo pubblicitario dell'anno. Tutti ne parlano. E tutti ne ridono. E' che la Polonia s'è fatta venire un colpo di genio, rivoltando in positivo tutti i pregiudizi francofoni sulla situazione economica del paese slavo, accusato nel pieno della campagna referendaria di voler assaltare la fortezza del benessere tricolore con orde di idraulici affamati. Eccolo, dunque, l'idraulico polacco, promosso dall'ufficio del turismo a testimonial di successo per una lunga, divertente e probabilmente appagante vacanza polacca. Per passare dal profano al sacro, Walking Class può testimoniare due cose. Primo, che i paesi dell'Est, Polonia in testa, sono tutt'altro che quella landa desolata di disperati che la propaganda francese ha rappresentato nella campagna referendaria. Secondo, che anche le idrauliche...

ps. ringrazio per questo post l'imbeccata di EuropaEurope.

Rutelli lancia l'Europa dei willing

L'Europa a 25? Diciamoci la verità non funziona più. Serve una nuova strategia, quella delle geometrie variabili. Su singoli argomenti si va avanti con gruppi di maggioranza formatisi ad hoc. Ricorda la coalition of willing bushiana? Può essere, ma certo restare avvinghiati all'asse franco-renano non è salutare né per l'Europa né per l'Italia: l'asse franco-tedesco, che un tempo è stato il motore dell'integrazione, oggi si è rivelato un fattore di involuzione. La posizione di Blair? Bisogna anche riconoscere che il premier inglese ha denunciato uno squilibrio oggettivo nel bilancio comunitario tra le risorse per la politica agricola comune e quelle per la ricerca. Bene, l'autore di queste frasi, in una bella intervista a Repubblica, è Francesco Rutelli. Molto si muove sotto il cielo della politica. Da segnalare, tra gli editoriali, quello di ieri di Angelo Panebianco sul Corriere della Sera.

Iraq, la fabbrica degli ostaggi

Se ne sono accorti pure in Francia. Se ne sono accorti pure i giornali di sinistra. Dopo la liberazione, dietro pagamento di riscatto, della giornalista di Liberation Florence Aubenas, si apre anche Oltralpe il dibattito sulla fabbrica degli ostaggi aperta in Iraq. Certo, i terroristi vengono ancora insigniti dell'appellativo di resistenti, o meglio di ex-resistenti, ma la loro ragione sociale attuale viene riconosciuta nella mission di far cassetta, non di liberare il paese dagli occupanti anglo-americani (e italiani e polacchi e rumeni e australiani, etc. etc.). Il Courrier Intarnational, la rivista che pubblica in francese articoli presi da tutto il mondo (e da cui il nostro Internazionale ha preso il "format") pubblica un'interessante indagine di Hoda Saliby sulla vera natura della "resistenza irachena". Meglio tardi che mai.

Elogio di un vero europeista

Senza enfasi, senza retorica, con grande passione. Articolo in difesa della nostra Europa da uno dei giornalisti che continuano a dar lustro alla borghesia italiana: Mario Cervi. Chapeau!

Brindisi - NO al rigassificatore/5

A chi conviene il braccio di ferro enti locali-governo? Non di certo al governo, che avrebbe tutto l'interesse a sfruttare la posizione contraria del suo sindaco per recuperare un briciolo di credibilità in un territorio che, ancora alle ultime elezioni regionali, aveva assicurato a Forza Italia il 26 per cento. Caro Cavaliere, ci ripensi: quell'investimento è un errore. E stimola i peggiori istinti del Mezzogiorno.

Europa: e i Balcani?

L'Europa occidentale boccia il trattato e impone uno stop. L'Europa insulare ripone nel cassetto il dibattito sull'euro. Anche l'Europa centrale ha paura e la Polonia decide di rinviare, sine die, il referendum di approvazione. A Bruxelles i venticinque non trovano l'accordo sul bilancio. E mentre Romania e Bulgaria sono ormai sul punto di tagliare il traguardo dell'integrazione (2007) nubi all'orizzonte si stagliano per la Turchia. In Francia il dibattito è feroce. In Germania, l'opposizione conservatrice che si avvia a governare da ottobre, è contraria. A questo punto le inquietudini si allargano anche ai Balcani occidentali, quei paesi che più o meno lentamente stanno sperimentando la transizione dalla guerra civile (ex Jugoslavia) alla democrazia. L'integrazione nell'Ue era l'obiettivo di più o meno lungo periodo. Ora la domanda è: cosa accadra?

Le truppe rumene restano in Iraq

Le truppe romene resteranno in Iraq fino a quando le nuove autorità di Baghdad non avranno più bisogno di aiuto per garantire la stabilità del paese, ha annunciato il presidente Traian Basescu in un'intervista oggi alla radio romena Delta Rfi. Con questa dichiarazione, il premier rumeno ha tagliato corto con le polemiche della stampa che chiedeva il ritiro delle truppe dopo il rapimento dei tre giornalisti, conclusosi con la liberazione degli ostaggi. Quanto questa posizione della stampa sia in sintonia con l'umore della popolazione non è dato di sapere. Restano negli occhi degli osservatori le centinaia di migliaia di persone nella piazza principale di Bucarest in occasione dell'ultima visita del presidente americano Bush. Qui, dal sito di Ansa Balcani, i dettagli dell'intervista di Basescu.

In treno da Tirana a Durazzo

Sarà una combinazione italo-statunitense a garantire la realizzazione del primo collegamento ferroviario elettrico in Albania, su una delle tratte più trafficate del paese. La città portuale di Durazzo, porta occidentale dell'Albania, sarà unita alla capitale Tirana e all'aeroporto internazionale "Madre Teresa" (che era albanese) di Rinas. Il progetto verrà realizzato dalla filiale italiana della multinazionale statunitense General Electric.

La disfida di Bolzano

Giovanni Benussi, come previsto, non ce l'ha fatta. La vittoria ottenuta a Bolzano con il centrodestra s'è scontrata con la legge dei numeri in consiglio comunale. La maggioranza dei voti ottenuta sul suo nome non si era riversata sui partiti e la legge elettorale non prevede il premio di maggioranza, aprendo le porte all'instabilità amministrativa. In consiglio la maggioranza non c'è. La sinistra e i sudtirolesi dell'Svp gli hanno votato contro: la sua giunta non è passata. Bolzano sarà commissariata, i partiti torneranno in campagna elettorale e a novembre si voterà di nuovo. Ma la battaglia è più aperta che mai. Benussi ha vinto e può rivincere. Con il numero di voti giusti per governare come gli elettori gli hanno chiesto di fare. Il programma è sul terreno. La volontà di offrire un buon governo a Bolzano è stata misurata da un comportamento istituzionalmente ineccepibile. La legge obbliga al ritorno alle urne. Può uscire rafforzato, anche nel voto partitico, il progetto vincente di Giovanni Benussi.

martedì, giugno 21, 2005

Europa, la Polonia rinvia il referendum

La Polonia, che finora prevedeva di procedere per via referendaria alla ratifica della Costituzione europea, ha deciso di rinviare "sine die" tale consultazione popolare. Lo ha annunciato oggi il presidente polacco Aleksander Kwasnieski. Nuova tegola su Bruxelles, dunque, che si aggiunge ai "no" franco-olandesi e al fallimento del vertice sul bilancio. Il fatto nuovo è che, questa volta, la paura non determina un rinvio nell'euroscettica Gran Bretagna dell'orco Blair ma nell'europeissima Polonia, cioè nel più importante Stato che faceva parte del blocco sovietico e che nell'allargamento vedeva, innanzitutto, la fine del lungo incubo comunista. La rivista est-europea Transition on line ci offre un reportage di Wokciech Kosc sugli umori del popolo polacco dopo i referendum in Europa occidentale.

Europa, il nuovo libro di Benedetto XVI

C'è grande attesa per il nuovo libro di Benedetto XVI, “L’Europa di Benedetto nella crisi delle culture”, il primo pubblicato dopo la nomina a Pontefice ma scritto quando era ancora Cardinale. C'è molta Europa in questo libro che casca a fagiuolo nel dibattito attuale sulla crisi del Vecchio Continente. Questo pomeriggio, a Roma, lo presentano Camillo Ruini e Marcello Pera: ecumenico moderatore, Bruno Vespa. Per chi è interessato, i dettagli sono qui.

“L’Europa ha sviluppato una cultura che, in un modo sconosciuto prima d’ora all’umanità, esclude Dio dalla coscienza pubblica”, questo un brevissimo e polemico estratto del libro. Walking Class vi presenta qualche spicciolo di anteprima. Innanzitutto dal sito Chiesa curato dal vaticanista dell'Espresso Sandro Magister che pubblica il testo della Conferenza tenuta la sera di venerdì 1 aprile 2005 a Subiaco, al Monastero di Santa Scolastica, in occasione della consegna a Ratzinger del Premio San Benedetto “per la promozione della vita e della famiglia in Europa” da cui è tratto il libro pubblicato da Cantagalli. Quindi recuperando le anticipazioni fornite dai servizi di Radio Vaticana. Gisotti intervista don Claudio Rossini, direttore della Libreria Editrice Vaticana. Luca Collodi intervista Marcello Pera che ha scritto la prefazione al libro di Ratzinger.

Vampiri rumeni

Non è Dracula ma Miron Cozma, leader dei minatori rumeni negli anni di grazia 1990 e 1991, quando il regime di Ceausecu venne giù in un bagno di sangue e il putsch dei suoi colonnelli venne scambiato per una rivoluzione di popolo. Senonchè, il popolo venne fregato e i colonnelli salirono al potere all'ombra dell'ex delfino Iliescu per assicurare alla Romania un decennio di post-comunismo e corruzione. Insieme alla Bulgaria, la Romania fallì l'abbraccio all'Unione Europea l'anno scorso: rimedierà nel 2007, sempre che l'Ue esisterà ancora.

La notizia è che Miron Cozma ha scontato 14 anni di galera e viene fuori grazie all'ultimo atto presidenziale di Iliescu, la firma della grazia, o pardon come si dice in rumeno. La siglò l'anno scorso, un momento prima di lasciare per sempre l'ufficio presidenziale. La decisione venne congelata per un anno, tra polemiche e accuse di favoristismi. Cozma fu a capo delle squadracce di minatori che pestarono gli oppositori al regime comunista negli anni della turbolenta (e mai completamente spiegata) caduta del regime di Ceausescu. Iliescu è accusato di essersi servito dei minatori per raggiungere il suo scopo di potere. Oggi Miron Cozma lancia accuse pesanti contro l'ex amico: ingratitudine o risentimento per essere stato, oltre che un macellaio, anche un capro espiatorio? La rivista est-europea Transition on line ci offre l'analisi del corrispondente da Bucarest, Razvan Amariei.

Prodi, il sondaggio che non c'era

Il 18 per cento alla lista del Professore? Una bufala. Ecco la prova. Ma se dobbiamo eleggere uno che dice più bugie di Berlusconi senza neppure conoscere il Gianni Pilo di turno, che lo votiamo a fare?

lunedì, giugno 20, 2005

TocqueVille - The Right Nation

Dopo la prima settimana di vita urbana, il sindaco di TocqueVille fa il bilancio del lavoro svolto e offre consigli per una città migliore.

Galizia - 1972

E' arrivato il commento di Enzo Reale: eccovelo.
ps.: è anche su ToqueVille.

Monte Zemolo: metti che per un accidente

Metti che per un accidente gli altri sbagliano il treno delle gomme. Metti che per un accidente la federazione s'incaponisce. Metti che per un accidente gli altri s'incazzano e non partecipano. Metti che per un accidente la corsa la fanno in sei, due passabili e quattro sfigati. Metti che per un accidente i due tuoi non incocciano all'uscita dai box. Metti che per un accidente arrivi in fondo e tagli il traguardo. Metti che per un accidente sali sul podio e non ti vergogni. Metti che per un accidente ti tirano le lattine addosso e te ne freghi. Potrebbe essere la strategia della Fiat per il rilancio produttivo.

Waterfront, se il Mezzogiorno si sveglia

Adesso ci pensa una città del Sud. Meglio, del Sud d’Italia. Del Mezzogiorno, cioè, quello con la M maiuscola che sa tanto di questione irrisolta, di delinquenza, di immobilismo, di assistenzialismo. Adesso ci pensano a Brindisi a far da sé. Si sono messi in testa di provare a rinascere partendo dalle proprie forze, cacciando indietro fatalismo e rassegnazione, puntando sulla storia gloriosa di quello che fu il principale porto di Roma per l’Oriente e che, anche nei tempi più recenti, ha sempre orientato a Levante la bussola dello sviluppo. Si sono messi in testa di andare a vedere il vecchio azzardo di una Puglia lombarda e se i miracoli possono accadere solo in Spagna o ad Atene, se ci vogliono per forza le Olimpiadi o altri eventi mondiali, che ovviamente quiggiù non arriveranno mai. O se si può prendere spunto dai casi di successo, studiarli, capirli e provare ad imitarli [continua].

Berlusconi nel parco di Bologna

Neanche la deputata diessina Claudia Mancina ci può credere. Eppure, il colpevole del drammatico stupro di una ragazza quindicenne , avvenuto nel parco di Bologna in una soleggiata mattinata di ieri, è stato trovato. Dalla magistratura felsinea. Mentre le indagini si concentrano su due giovani tra i 20 e i 30 anni, secondo indiscrezioni d'agenzia "all'apparenza stranieri", il procuratore capo di Bologna Enrico Di Nicola ha puntato il dito contro Silvio Berlusconi. In un'intervista al solito Corriere della Sera ha detto: il premier non offre valori ai cittadini, difende il sommerso come risorsa dell'economia e poi i giovani credono che l'illegalità sia la pratica da seguire. Perché, testuale: "chi commette reati vede che certi valori mancano alla classe dirigente". Dunque si dotano di passamontagna e si fiondano in un parco cittadino per stuprare, in nome dei valori dell'economia sommersa, giovani cittadine bolognesi. Attendevamo una cazzata ancora più grande del solito elogio del sommerso. E' arrivata.

UPDATE/1. No, non c'è paragone tra Berlusconi e Di Nicola. E' peggio il secondo. Non contento delle prime dichiarazioni a nostro parere avventate (e coperto da Repubblica che ha cancellato dalla notizia principale il riferimento alle frasi verso il Cavliere), il procuratore ha dispensato pillole di saggezza ideologica nel pomeriggio, stigmatizzando il comportamento dei bolognesi che non sarebbero intervenuti a difesa dei ragazzi: "Qualcuno potrebbe aver visto i due violentatori che costringevano la coppia a spostarsi e non è intervenuto. Questo mi ha colpito e mi lascia un po' deluso. E' anche questo l'individualismo a cui mi ribello. E' quasi da sperare che non ci fosse nessuno. Ma se c'erano dei testimoni - ha aggiunto - ho ancora la speranza che si facciano vivi. Mi associo all'appello del questore. Mi auguro che i bolognesi presenti, se erano presenti, riferiscano quello che hanno visto. Io conosco Bologna e una delle caratteristiche è che qui le persone vanno dalla polizia e dalla magistratura". Il procuratore, però ha notato dei cambiamenti: "Bologna è una città in cui fatti così efferati non avvengono. Sono rimasto colpito dal degrado culturale, ed è l'insieme degli episodi che mi preoccupa. C'è un'accentuazione della violenza a fini di individualismo. Il rapporto di forza si sta affermando nella società. Non è né con la repressione né con la prevenzione che si risolvono i problemi. I problemi si risolvono facendo crescere la gente e soprattutto la classe dirigente. Un vecchio magistrato come me questi fatti li nota. Un altro segnale sono le rapine che sono calate come numero, ma sono cresciute come qualità della violenza". A chi gli ha fatto notare che le indagini della polizia si stanno indirizzando verso ambienti dell'immigrazione clandestina, il procuratore ha risposto: "Ma per fortuna in Italia non ci sono leggi razziste". Caro procuratore, e questo che c'entra? E, soprattutto, come fa ad amministrare la giustizia con questo fardello ideologico?

UPDATE/2. Nella notte la polizia ha fermato i due presunti colpevoli della violenza e altre persone che potrebbero essere coinvolte nella vicenda. Secondo indiscrezioni della Questura di Bologna si tratta di "due stranieri" ma non di due rumeni. Pare non siano neppure brianzoli. Qui il commento di Mario Giordano sul Giornale sulle dichiarazioni del procuratore. Qui il reportage di Marco Imarisio da Bologna sulle inquietudini della città.

UPDATE/3. Presi. Sono due giovani marocchini, Y.A. e M.A.K.: queste sigle sembrano i numerini della Banda Bassotti. Gli serviranno in galera. Anche se, nella Lega, si alza qualche voce sobria e garantista. Torna il teatrino della politica, ormai in piena campagna elettorale: la Lega che vorrebbe lavorar di coltello, Fini e Pisanu a gettare acqua sul fuoco. Il nostro pensiero va alla povera ragazza che ha subito violenza. E, per altri motivi, al procuratore di Bologna.

Galizia, Fraga appeso agli emigranti

Si risolverà ai tempi supplementari la battaglia elettorale in Galizia, una delle otto regioni autonome della Spagna. Il candidato del Partito popolare, l'ottantaduenne presidente uscente Manuel Fraga Iribarne, ex ministro franchista e traghettatore della destra spagnola dal post-franchismo al popolarismo, deve contare sul voto degli emigranti del collegio di Pontevedra per raggiungere la maggioranza assoluta e mantenere il governo della regione. Attualmente i seggi ottenuti dal Pp sono 37, ne servono 38. Il Partito socialista ne ha ottenuti 25 e il Blocco nazionalista gallego (BNG) 13. Zapatero ha già fatto sapere che se toccherà a loro, governeranno con i nazionalisti.

La questione del voto degli emigranti è piuttosto complessa. Qui El Mundo prova a spiegarla in dettaglio. Comunque bisognerà attendere otto giorni prima di poter conoscere il risultato definitivo. E siccome la polemica sarà accesa, ecco il blog politico di El Mundo per seguire la questione e lo speciale di LibertadDigital per approfondirla. TocqueVille, tuttavia, attende il rientro dei suoi occhi spagnoli: 1972 e Rabbì a Barcelona.

Il Pp governa la Galizia ininterrottamente da 26 anni ed è la regione d'origine dell'attuale leader del partito Mariano Rajoy. Intanto Repubblica continua a gridare vittoria per i socialisti, citando un exit poll (su tre) che dava il Pp a 35 seggi. Peccato che adesso lo scrutinio sia stato completato e già ci siano i risultati definitivi.

domenica, giugno 19, 2005

A proposito: ora siamo 300

Su TocqueVille.

C'è solo il Pizzighettone!

Week end calcistico di play off e di play out, tifosi che ridono e tifosi che piangono, piazze sconosciute festanti e piazze illustri in silenzio. Il Napoli non ce la fa a tornare in serie B e dovrà aspettare l'atteso ripescaggio stile Fiorentina, oppure rassegnarsi a un nuovo anno di C1, magari trovando la squadra giusta fin dalla prima giornata. A incontrare lo sfortunato Bologna in serie B sarà l'Avellino, un'altra vecchia conoscenza della storia del calcio. Torna in B anche il Mantova che ci mancava da qualche decennio. Molto probabilmente ci resterà la Triestina che ha liquidato 2-0 il Vicenza nella gara di andata. Anche il mio vecchio Brindisi fa un passo in avanti e dopo il fallimento dello scorso anno e la ripartenza dall'inferno dell'eccellenza, infila i play off e vola (si fa per dire) in serie D. Ma la nuova società è giovane e solida e la Champions League ci aspetta. Lei non ha fretta e neppure noi. Ma c'è una notizia che, sopra ogni altra, ci rallegra in questa domenica post-calcistica, nella quale i puponi impalmano le pupine e Sky fa la figura di Verissimo: il Pizzighettone centra la C1, tra il delirio dei suoi tifosi e lo sconcerto di tutti gli altri. Pizzighettone alè alè!

I paletti di Bossi tra Europa e partito unico

La Lega non ha bisogno del partito unico perché essa è il partito unico. Ritorno di Umberto Bossi sulla scena pubblica. Sul prato di Pontida, assieme a centomila militanti "verdi" tornati nel luogo storico della Lega solo per vedere lui, il leader, di nuovo su un palco, come ai vecchi tempi. Parla a fatica, l'Umberto, frasi brevi e rotte dall'emozione. Si commuove, quando parla dei leghisti che non ci sono più e avverte i suoi militanti che è un errore dimenticare chi ha dato tanto per la Padania. Un groppo in gola gli blocca le parole e tutti pensano che stia parlando di se stesso. Poi l'affondo politico. No al partito unico, almeno per la Lega. Ma l'alleanza con il partito unico, questa Bossi non l'ha esclusa affatto. Quanto all'Europa, il Senatùr conferma quel che già si sapeva sulla posizione del Carroccio: lo avevamo sempre detto che sarebbe fallita. Cronaca della giornata di Pontida da Rai.it, Corriere della Sera, Repubblica, Reuters.

TocqueVille - Nequidnimis

Come presentare un blog della città di TocqueVille? Attraverso un suo post, geniale. La foto è un bel fotomontaggio di Dagospia. Testo e musica di Nequidnimis.

Aspettando il numero 300

C'è che eravamo duecentosettanta quando siam nati e adesso, dopo neppure una settimana, siamo lì, sulla soglia del trecentesimo blog. TocqueVille è bellissima, da ultimo s'è iscritto pure Benedetto Della Vedova, siamo a duecentonovantanove. E in città abbiamo iniziato la ola, lunga, melodiosa, una ola domenicale che accompagnerà le squadre festanti nei play-off calcistici delle serie minori, quelle della passione verace (mammamia, il derby Avellino-Napoli) e degli scandali al pesto (Genoa, aih aih aih!). Una ola che aspetta il blog numero 300.

La meglio gioventù

"Secondo le cronache e memorie anche informatiche dell'epoca, in effetti, a tutta una generazione debuttante e ai suoi fiancheggiatori anziani non importava nulla della letteratura o delle arti. Interessava il dibattito ideologico, e soprattutto occupare posti direttivi senza esami né trafile gerarchiche. Quindi fu ovvio chiedersi: ma fra tutti questi del 'cambiare il mondo', quanti sarebbero capaci di far funzionare un ambulatorio o una linea di tram per i più poveri, mentre i loro genitori vanno in Svizzera anche per il parrucchiere?". Straordinario Alberto Arbasino su L'Espresso, via Dagospia.

sabato, giugno 18, 2005

C'è Walter dal Pupone

Non la si deve sempre buttare in politica. Però. Però c'è Walter al matrimonio più kitch dell'anno, il sodalizio Totti-Blasi che domani vedrà versare per le scalinate più famose di Roma litri di volgare mondanità romanesca. Il tutto rigorosamente in diretta tv, con undici telecamere e due ore di pre-evento, una sorta di corso prematrimoniale per telespettatori rincitrulliti. E' il matrimonio la cui lista nozze è stata elegantemente pubblicata sul web.

Se il crack dei bond argentini sta al Maradona disperato che si rifugia nei paradisi disintossicanti di Fidel, il declino italiano vive tutto nell'abbraccio tra calciatori e veline. Roma. Roma che agitava le notti degli anni Sessanta per la dolce vita di Via Veneto, oggi spegne la propria passione nell'afa sudaticcia dell'Ara Coeli. Forse stiamo invecchiando ma questi idoli (?) che tracimano dal rettangolo verde alla carta patinata ci sembrano in sintonia con lo squallore dei tempi. Come se lasciando lo stadio per entrare nella nostra vita ci portassero il peggio del loro mondo: non i sempre più rari colpi geniali ma gli sputi, le gomitate e le simulazioni di cui ci deliziano per novanta minuti. Resterebbe uno spaccato di società. Se non fosse che c'è Walter. Che è un politico. E che potrebbe un giorno governare l'Italia, non solo Trigoria.

"Strunz", il ritorno der Trap

Clamoroso ritorno in Germania, proprio nell'anno dei mondiali, di una vecchia e gradita conoscenza della Bundesliga. Il figliol prodigo è Giovanni Trapattoni, che visse un paio di roboanti stagioni al Bayern München vincendo nel '97 il campionato e nel '98 la coppa nazionale. Questa volta allenerà i giocatori del VfB Stuttgart. Da Lisbona si trasferirà a Stoccarda, la città della Mercedes, nota per essere stata un terminale dell'immigrazione italiana negli anni Cinquanta e Sessanta. In Germania, Trapattoni ha lasciato eccellenti ricordi. Un suo eterno estimatore è il Kaiser Franz Beckenbauer che lo volle fortissimamente a Monaco nel 1997. In alcune discoteche tedesche ancora si balla il vecchio Rap del Trap, un motivetto musicale in salsa tecno con le grida dell'ormai storica conferenza stampa a Monaco di Baviera: "Strunz"!

Ue, la crisi approda a Bruxelles

Era inevitabile: dopo i no di Francia e Olanda la crisi dell'Europa approda nella capitale, Bruxelles. Il vertice per l'approvazione del bilancio comunitario si chiude con un fallimento. Tutti contro tutti. Blair, spalleggiato dagli olandesi, ha fatto saltare il piatto. Delusi i 10 nuovi membri dell'Europa centro-orientale che avevano tentato inutili mediazioni. Francia e Germania sempre più all'angolo. Zapatero e Berlusconi uniti nel gettar acqua sul fuoco. Il presidente di turno lussemburghese Juncker rifiuta di andare a Londra per la seduta d'inaugurazione del prossimo semestre che, ironia della sorte, sarà guidato dagli inglesi. Barroso tace.

Abbiamo raccolto una serie di commenti sulla stampa europea. GRAN BRETAGNA: Times, The Economist, The Guardian, Daily Telegraph (previa registrazione). GERMANIA: Frankfurter Allgemeine, Der Tagesspiegel, Der Spiegel (in inglese), Sueddeutsche Zeitung. SPAGNA, El Mundo, ABC, LibertadDigital, El Pais. FRANCIA: Le Figaro, Libération, Le Monde, Le Point. AUSTRIA: Die Presse, Kurier. BELGIO: Le Soir. POLONIA: Gazeta Wyborcza.

NY, voli perigliosi

E' una delle attrazioni turistiche newyorchesi quella di scorazzare in elicottero tra i grattacieli di Manhattan. Dato il traffico, molti uomini d'affri utilizzano questo costoso servizio in alternativa al taxi. Da qualche tempo la corsa finisce nell'East River. Walking Class è contento di non aver dato, tempo fa, retta a un suo amico e aver evitato un gelido tuffo invernale.

venerdì, giugno 17, 2005

Old trade union, old journalism

C'è una domanda che circolava oggi in città (a TocqueVille, intendo): voi giornalisti tocquevilliani, cosa ne pensate dello sciopero della categoria? La migliore risposta è questa: oggi posto, scrivo, correggo e titolo dal mio posto di lavoro. Dunque, non sciopero. Sono pagato per raccontare le cose nella maniera più onesta possibile e scrivere le mie opinioni nel più ampio rispetto del prossimo: cosa voglio di più? E soprattutto, se sciopero a chi faccio del male? All'informazione forse. Alla democrazia. Forse a nessuno, visto che di scemenze ne escono fuori a bizzeffe anche dalla mia tastiera. Ma certamente sciopero contro me stesso. Allora son qui, perché la categoria non è che mi convinca molto, sembra davvero una gilda medievale. E TocqueVille lo dimostra: quanti ottimi giornalisti che non lo sono solo perché non hanno fatto la trafila che ci vuole per entrare nella gilda?

A proposito di Medioevo. Oggi le notizie potevi averle solo da TocqueVille, da pochi altri o dai siti stranieri, perché i giornali che scioperano lo fanno anche sul web. Alla faccia dei new media. Senza new trade union niente new journalism. A meno di non abitare a TocqueVille, la città dei liberi.

Madrid in marcia contro Zapatero

C'è una buona metà di Spagna che comincia a non poterne più degli strappi ideologici di Zapatero al tessuto tradizionale del paese. Da giorni si susseguono nelle città spagnole manifestazioni contro la legge che rende possibile il matrimonio fra gay in Spagna. Il Partido popular di centro destra ha deciso di appoggiare ufficialmente la manifestazione che domani si snoderà per le strade della capitale Madrid. E così fa la Chiesa che vuol difendere il valore e la stabilità della famiglia tradizionale: un cardinale e venti vescovi saranno in prima fila nel corteo di domani. Segnaliamo una serie di interventi: Alessandro Gisotti su Radio Vaticana (testo e audio), un intervento di Juan Antonio Martínez Camino (presidente conferenza episcopale spagnola) su Libertaddigital, César Alonso De los Ríos su ABC.

Il vento dei Carpazi

Quando l'Europa era ancora timida e l'allargamento impedito dal Muro che divideva Berlino, i più ottimisti non parlavano di un Continente unito dall'Atlantico agli Urali. Si limitavano ai Carpazi. Era questa catena montuosa, che si distende come un arco dalla Polonia all'Ungheria, alla Slovacchia fino giù all'Ucraina e alla Romania a segnare il limitare estremo di un'Europa da riunificare, strappando la sua parte orientale al gelo dei comunismi europei. Oggi che anche i Carpazi sono UE, le montagne si ritrovano se non proprio nel mezzo del Continente, almeno più vicine a noi. Lo sguardo in verità ormai timoroso degli europei si spinge ancora più ad Est, agli Urali russi appunto, e anche oltre. Così i Carpazi sembrano a portata di viaggio: aereo, ma anche auto o moto, per i più avventurosi. Noi li abbiamo già visitati. La catena polacca tanto cara a Papa Wojtyla, le vette slovacche così riposanti nelle calure agostane e soprattutto la parte centro-orientale che si distende in Romania, dove piega a vortice su se stessa come un ricciolo montuoso ad abbracciare le tradizioni, i costumi, le miserie e le speranze della Transilvania di Dracula. La rivista Transition on line, che tante volte segnaliamo su questo blog, ci offre due reportage dai Carpazi polacchi. Uno del giornalista Grzegorz Demel dalla cittadina di Lesko, l'altro dell'antropologo Patrice M. Dabrowski.

Voli giganti ma brutti (esteticamente)

E' grande e grosso, mette nella sua enorme panza più di 800 passeggeri seduti su due ponti, soprattutto riesce a volare e sarà il concorrente europeo più agguerrito dell'americano 787 Dreamliner (casa Boeing). Eppure quanto è brutto l'Airbus A380. Qui è preso in volo, dall'alto, accanto al più modesto (si fa per dire) Airbus A 340. Qui, invece, una sequenza di foto scattate da diverse prospettive. Diciamola tutta: la fusoliera è gonfia e sgraziata, tutto il contrario di quei bei fusi (non fusti) dei tempi andati. Linee delicate ed eleganti, sinuose e avvolgenti, quando viaggiare era un piacere.

L'Inter apre un ciclo?

Mai visto tanto entusiasmo per una vittoria in Coppa Italia. Ma l'Inter aveva bisogno di vincere qualcosa da troppo tempo e dunque è più che comprensibile l'euforia sul versante neroazzurro di Milano. Noi, che il cerchietto tricolore lo vincemmo l'anno scorso e che con i Lotiti che corrono avremo da dividere pane e cicoria con l'irriducibile Rutelli per molti, molti anni, siamo contenti di aver passato il simboletto sulle maglie della Nike piuttosto che su quelle della Diadora. E vogliamo festeggiare i tocquevilliani neroazzurri prima augurandogli che il loro presidente (o principale azionista come dice adesso) la smetta di flirtare con tutti i terroristi straccioni dell'America centrale e meridionale, e poi regalandogli la foto dei loro beniamini. Il mio amico è il primo in piedi a sinistra, quello che ha portato la palla e la nasconde sotto la maglietta. Ma non giudicatelo male, è il miglior giornalista in circolazione.

Unione Europea, dal no al boh

Dicevano: hanno pronto un piano di emergenza nelle segrete stanze di Bruxelles, per ovviare al possibile no dei francesi e degli olandesi al trattato costituzionale europeo. E invece non avevano pronto un bel nulla, convinti come erano che tanto la macchina andava avanti, come lo show, e che la politica non avrebbe fatto capolino - con le sue complicazioni certo, ma anche con le sue passioni, con i suoi ideali, con i suoi interessi, cioè con tutto quello che rende vivo e democratico un processo di integrazione - nella oliata e asettica tecnocrazia continentale. Dispiace vedere un leader che avevamo tanto apprezzato come il portoghese Jose Manuel Barroso annaspare fra i litigi dei capi di governo. E dispiace che la stessa sorte stia toccando a un politico di razza e a una risorsa del Ppe come il lussemburghese Jean-Claude Juncker. Quando poi ci si mettono di mezzo i soldi, senza un condiviso progetto politico, va tutto a gambe all'aria. Prendete il vertice in corso sul bilancio comunitario. Gli inglesi di là, i francesi di qua, gli svedesi di su, gl'italiani di giù, gli olandesi a destra, i polacchi a sinistra e i cechi a girare in tondo tanto non ci vedono. Si va verso il nulla di fatto, verso lo slittamento. Quasi come un altro referendum perduto, questa volta sotto una valanga di boh. La cronaca commentata dei lavori al vertice odierno di Bruxelles dal sito della BBC: le ultime notizie, il diario della crisi, le strategie, il preambolo.

Goccia di miele

Un po' di gossip, nella giornata di sciopero degli old media che si riflette anche sui new ma non su TocqueVille, che anche oggi sforna notizie, commenti, pensieri e impressioni in tempo reale. E allora segnaliamo di terza mano un divertente post di Angelus sulla presunta love-story più intrigante della seconda repubblica: l'affaire Gianfranco-Stefania. Il post rilancia a un gossip da Transatlantico di Dagospia. Esilarante, da non prendere troppo sul serio, almeno per chi non bazzica dalle parti di An. Perché in quel caso un po' di allarme c'è. A poco serve consolarsi con il fatto che sia meglio sbagliare per la Goccia di miele Stefania Prestigiacomo piuttosto che per l'Elefantino Mario Segni. Ma anche sulle vicende di An, seri e interessanti post nella sezione di politica interna di TocqueVille.

Ora rifanno le primarie

Prodi di qua, Prodi di là. Offensiva post-batosta referendaria di Romano Prodi. Rilucidare la leadership per non farla appassire sotto il peso di un cattolicesimo adulto e perdente. Dopo Bruno Vespa, Corrado Formigli, dal paludato palcoscenico televisivo d'Italia al più ristretto salotto digitale di Murdoch, che in Italia proprio non ha voglia di rompere la tradizione televisiva "de sinistra", riprodotta anche dalle televisioni del Cavaliere. Insomma il Professor Euro, che di giorno vaga per summit segreti nelle case di Roma, di sera si concede alla più o meno vasta platea catodica nazionale. Buona l'intervista di Formigli, che s'inginocchia meno di Gad Lerner e, pur giocando di fioretto senza alcuna voglia (e intenzione) di affondare, almeno tiene alto il ritmo del confronto e non sorregge la giacca dell'illustre ospite. Prodi ripete le cose dette da Vespa: buone le intenzioni ma non ci spiega come farà a realizzare tutte le cose che promette. Non ci dice dove prenderà le risorse, non ci spiega come convincerà i suoi alleati, dal momento che le ricette sono quelle che Berlusconi aveva promesso e non è riuscito a realizzare. Una differenza è nella politica verso la flessibilità. E' stata una legge, quella di Biagi, che ha esasperato la precarizzazione del lavoro giovanile rendendola di fatto eterna. Ma l'aveva introdotta Treu, obietta Formigli. Appunto la cambiamo, chiosa Prodi. Proprio vero che questo Biagi doveva essere "un rompicoglioni"! La novità più succosa sta su tutta la stampa tradizionale (noiosissima in questi giorni): Romano ha deciso di riproporre le primarie. Minchia, che novità. Siamo tutto un fremito.

UPDATE. Quanto si propone sul lato delle riforme, l'abbiam visto. Per quel che riguarda il politichese che molto interessa gli addetti ai lavori e nulla o punto i cittadini, l'esito delle segrete riunioni romane di cui parlavamo prima è che il progetto della Fed va a farsi benedire, che Prodi non presenterà nessuna lista con il suo nome e che si va alle primarie. Più facile a dirsi che a farsi. Sulla lista Prodi s'è giocata una battaglia mediatica penosa. Il Professore faceva circolare sondaggi fai da te che manco Berlusconi ai tempi di Pilo: mi danno al 18 per cento. Macchè, replicava Rutelli: ne ho fatto uno io, non supera il 5. Appassionante. Sarà complicato organizzare le primarie: Prodi contro Bertinotti? Il caso Vendola non si ripeterà, ma se sarà confronto vero e non un teatrino prefabbricato con leoni addomesticati in gabbia e sfiatato abbraccio finale, la sinistra richia di mettere in piazza più la divisione di fondo della sua aggregazione che l'unità attorno al leader Prodi, prima scelto, poi affondato, poi riesumato, infine rilucidato.

PS. A destra giornata standard. Cioè, non hanno fatto nulla, tranne concederci qualche amena esaltazione del sommerso economico dalla lontana marca europea di Bruxelles.

Emporion - On line il numero di giugno

INNOVAZIONE, SCINTILLA DELLO SVILUPPO

I ricercatori statunitensi spiegano come l’intero sistema produttivo americano poggi ormai sulla diffusa presenza di una vera e propria classe: coccolati, ricercati, allevati, i creativi sono il motore di un’industria innovativa che inventa il domani e porta cuori e menti al di là delle colonne d’Ercole del mondo conosciuto. E’ quel che accade anche in Asia, dove nuove scenografie architettoniche testimoniano l’irrefrenabile ansia di crescere. L’Italia, invece, sembra aver perso lo slancio innovativo e la voglia di rischiare.

giovedì, giugno 16, 2005

Serbia, Srebrenica 10 anni dopo

A dieci anni dal massacro di Srebrenica, continuano le rivelazioni su chi compì quel massacro e su quali furono le responsabilità dei macellai del tempo. Dopo il video amatoriale di cui abbiamo parlato nei giorni scorsi (uno e due), emerge la presenza in Bosnia, in quei caldi giorni del luglio 1995 del famigerato gruppo paramilitare degli Scorpions, indicati come gli autori materiali delle torture e dei massacri. Tale gruppo sarebbe stato spostato dal criminale di guerra Ratko Mladic dai luoghi di stanza della Croazia serba in Bosnia con lo scopo di compiere il lavoro sporco. Nel frattempo, la storica radio dell'opposizione a Milosevic, B92, rilancia le accuse del New York Times all'attuale governo serbo di mantenere contatti segreti con l'ex generale Mladic, da anni in clandestinità e ricercato dal tribunale dell'Aja. Il premier di Belgrado Vojislav Kostunica smentisce questa circostanza.

Ma i veleni della guerra si spingono sino ad oggi. Da Londra, la BBC riporta la notizia della pubblicazione sul quotidiano Vecernje Novosti di Belgrado della foto di un prigioniero serbo decapitato dai militari bosniaci nel corso del conflitto tra il 1992 e il 1995. L'uomo decapitato, secondo il giornale nazionalista , è Rade Rogic, della cittadina bosniaca di Sanski Most. E il quotidiano accusa il Tribunale dell'Aja di non aver mostrato la foto al pubblico perché ritenuta troppo scabrosa. Questa volta a smentire sono i giudici olandesi.

Ipsos dixit: meno vacanze per tutti

Secondo una ricerca Ipsos gli italiani perdono lo scettro di popolo più vacanziere d'Europa a beneficio degli inglesi. I sudditi di Sua Maestà faranno, dunque, le ferie più lunghe tra tutti gli europei. Agli italiani resta tuttavia un altro primato, meno piacevole: quello dei costi. Ferie più brevi, a due passi da casa, quindi in Italia dove i prezzi sono salatissimi e dunque budget addirittura accresciuti. Questo, almeno, secondo l'Ipsos. Verificheremo a fine stagione. Walking Class, invece, risparmierà perché se ne andrà in Germania a raccontare la campagna elettorale tedesca.

TocqueVille, il buongiorno di Radio Radicale

Luci su TocqueVille, questa mattina, nella preziosa rassegna stampa di Radio Radicale condotta da Massimo Bordin. A confronto le opinioni sul dopo-referendum che ieri aprivano la Prima Pagina della nostra città. Essendo la rassegna di Bordin dedicata alla carta stampata, TocqueVille ha dovuto fare un doppio salto mortale per atterrare via etere. A riprendere il confronto è stato il quotidiano L'opinione che ha dedicato le pagine 2 e 3 del quotidiano odierno a TocqueVille. E così, mentre qualche emigrante accusava TocqueVille di essere integralista e di nascondere chissà quali oscuri intenti partitici (mentre tutti i legami possibili e immaginabili sono lì, alla luce del sole) prendendo ad esempio il dibattito post-referendario, proprio Radio Radicale spendeva minuti della sua rassegna stampa leggendo i commenti dei nostri blogger. Cari emigranti, toglietevi le pietre dalle tasche. Si cammina più leggeri.

IBL: convegno a Roma su cristianesimo e mercato

Noi oggi saremo qui per partecipare a questo interessante convegno dell'Istituto Bruno Leoni:

Il Cristianesimo e l'etica del mercato
16 giugno 2005 - ore 18:00
Sagrestia del Borromini, Sant’Agnese in Agone
Via Santa Maria dell’Anima 30/A, Roma
Intervengono:
Lord Griffiths of Fforestfach
Ettore Gotti Tedeschi

Un paper dell'IBL sulla questione impresa e morale.

L'Europa retorica di Ciampi

Mentre l'Unione Europea si dibatte in una crisi sempre più profonda, e i capi di Stato e di governo forse non troveranno l'accordo sul bilancio, e il dopo referendum francese e olandese non è stato ancora digerito, né discusso, né approfondito, non crediamo che la retorica di Ciampi sia davvero la medicina utile. Il presidente trasporta sul piano europeo lo stesso stile "patria e bandiera" con il quale ha pensato di restituire all'Italia l'orgoglio nazionale. Dubitiamo che una retorica ottocentesca sia servita a stringere gli italiani attorno al tricolore. Siamo certi che non servirà agli europei per stringersi attorno a una bandiera blu con quindici stelle.

Germania - La speranza di Schröder

Mille piedi per mille voti, fate un po' voi il conto. Il cancelliere ci conta per recuperare lo svantaggio. Far votare gli insetti è l'ultima possibilità.

Serbia - Il potere (positivo) della Tv

Qualche giorno fa avevamo parlato della trasmissione alla tv serba di un filmato amatoriale nel quale un gruppo paramilitare cetnico colpiva a morte sei bosniaci musulmani dopo il massacro di Srebrenica (luglio 1995). Nel decennale del massacro (nel quale venne coinvolta per negligenza anche l'Onu), la rivista est-europea Transition on line analizza l'impatto che quel filmato ha avuto sulla pubblica opinione serba, a lungo manipolata dalla propaganda di Milosevic. Il progresso nei Balcani non può prescindere da una profonda riflessione sul recente, drammatico passato.

La giacca di Prodi

Visto Romano Prodi alla trasmissione Porta a Porta. C'è stato, all'inizio, un curioso siparietto. La serata era impostata così: una cinquantina di ragazzi che ponevano domande al Professore, metà di destra e metà di sinistra. Dopo un inizio in casa, la seconda domanda tocca a un simpatizzante di destra. Il Professore rompe il ghiaccio, chiedendo all'intervistatore se può togliersi la giacca per restare in maniche di camicia come il suo interlocutore ed evitare di sudare. Mossa ben studiata. Prodi si presenta in giacca e cravatta per segnare il suo ruolo istituzionale di ex presidente del Consiglio ed ex presidente della Commissione europea e autorevole candidato nelle prossime elezioni. Poi, però, una volta marcata l'istituzionalità della sua posizione, scende al livello dei giovani discutendo con loro in maniera informale, come un Professore alla buona, tipo Robin Williams in Carpe Diem. Solo che Prodi compie un gesto di superbia, tipo barone universitario o arcigno super-burocrate europeo. Consegna la giacca a Bruno Vespa, chiedendogli di depositarla da qualche parte. E l'imbarazzato e stizzito conduttore gira a sua volta l'ingombrante vestito al maggiordomo di trasmissione. Vespa costretto visivamente a fare il maggiordomo di Prodi non è un bel vedere. Quanto al programma, Prodi è stato molto moderato e quasi berlusconiano. Ha rimproverato al governo di non sapere che pesci prendere ma ha ribadito una serie di riforme che sono proprio quelle che Berlusconi ha cercato di realizzare senza successo: o per l'opposizione di quel blocco sociale che sarà il punto di forza del centro sinistra o per incapacità amministrativa dello stesso centro destra. Prodi non ci ha detto dove prenderà le risorse per le sue riforme o se avrà intenzione di andare contro il suo stesso elettorato. Forse, il Professore si era tolto quella giacca perché gli andava troppo corta. Come la coperta del programma elettorale.

mercoledì, giugno 15, 2005

Madames et Monsieurs: TocqueVille!

Dedicata alla partenza di TocqueVille l'apertura dell'edizione on line di Ideazione, la rivista promotrice della città dei liberi. I commenti all'inaugurazione, le reazioni dei blogger, il senso ulturale di questa nuova esperienza. In più tutti gli articoli della fase preparatoria dell'aggregatore.

Prodi - Non gioco più, me ne vado?

Leadership in discussione nell'Unione a meno di un anno dal voto politico. Quella che sembrava una candidatura irresistibile è oggi al centro di tanti ripensamenti. C'è che la vittoria schiacciante delle Regionali ha schiacciato prima di tutto loro, i progressisti. Che immemori di passate lezioni son tutti risaliti sulla gioiosa macchina da guerra con la quale hanno infilato quattro, sorprendenti, sconfitte d'immagine: Catania, Bolzano, i no europei, i referendum italiani. Se per altre forze politiche la sconfitta referendaria è solo una battaglia persa, per la sinistra, per Prodi e per Fini è davvero una brutta batosta. C'è anche che dopo le regionali un po' tutti i leader più giovani della Fed hanno pensato che loro, più di Prodi, avrebbero potuto vincere il biglietto della lotteria messo in palio dal modesto governo Berlusconi. Così hanno avviato una gazzarra che può trascinarli diritto nel burrone, assieme a tutta la gioiosa macchina rispolverata per l'occasione. Il professore se n'è accorto e prova a giocare d'anticipo. A Porta a Porta dice che può anche fare un passo indietro, sperando di spaventare gli alleati. Il problema è che, da un po' di tempo, il suo antagonista Rutelli è sempre un passo avanti.

Amburgo - Castle in the sky

Dopo Barcellona e in attesa del convegno di Brindisi, ci stiamo appassionando alla questione dei waterfront, cioè al disegno urbanistico delle città di porto volto a restituire le aree portuali alle città per destinarle all'utilizzo dei cittadini (qui il caso Genova e qui la biennale d'architettura di Venezia dedicata all'argomento). Una delle città più innovative su questo piano è Amburgo, sul mare del Nord in Germania. Qui, più che disegnare spazi nuovi e inventare nuove strutture, ci si sta specializzando nel recupero dei vecchi docks e degli antichi magazzini commerciali a ridosso delle banchine. I tipici capannoni in mattone rosso sottratti alla corrosione del tempo, dell'umidità e della salsedine, rimessi a lucido e trasformati in loft per aziende di design, studi di architettura, caffè e ristoranti alla moda. Amburgo è una città bellissima, adagiata su un reticolo di canali, di bracci fluviali che si confondono con le acque salate del mare del Nord. Un porto tra i più trafficati d'Europa, solcato da navi container che arrivano da tutto il mondo e partono per tutto il mondo. Ora, al recupero puntuale delle strutture esistenti, Amburgo pensa di aggiungere un'arditezza architettonica. E di affidare a due star dell'architettura come gli svizzeri Jacques Herzog e Pierre de Meuron (autori del nuovo stadio di calcio a Monaco di Baviera per i Mondiali 2006) il progetto di un castello in aria: destinazione d'uso, una nuova sala concerto. Ce ne parla, in rigorosa traduzione inglese, il settimanale tedesco Der Spiegel.

Barcellona - Aqua Restaurant

Se capitate nella città catalana, anche se non avete la fortuna di incontrare uno come Enzo, andate nel ristorante dove vi porterebbe lui. Ne vale la pena. In riva al mare, in una delle zone più moderne del waterfront barcellonese, vino bianco freddo al punto giusto e paella catalana, riso, carciofi, frutti di mare. Buon appetito.

USA - Moral majority

E' certamente un segno dei tempi, altro che Giuliano Ferrara. Superata la soglia dei quaranta, l'icona della trasgressione pop-rosa, Louise Veronica Ciccone in arte Madonna, recupera i valori tradizionali nel segno della donna casa e chiesa. Dopo aver spento la televisione, disdetto l'abbonamento ai giornali, rinnegato le estremizzazioni femministe, Madonna ci ripensa anche sulle provocazioni soft sessuali che l'hanno resa famosa vip da copertina per tutti gli anni Novanta. "Credo di aver recato danno a molte persone con le mie immagini ambigue, le ho vietate ai miei figli", ha detto la cantante a una giornalista del Ladye's Home Journal. Il Corriere della Sera racconta il succo dell'intervista in italiano. E con questi chiari di luna, dove volevano andare i nostri referendari?

Habemus Aggregator: TocqueVille I

TocqueVille è partita. Io son tornato. Un applauso a tutti i cittadini. Due ad Andrea che ci sta mettendo l'anima.

UPDATE. Non vorrei esagerare, ma dopo aver navigato ancora un paio d'ore dentro TocqueVille, mi pare una realizzazione splendida: in Italia è la cosa più bella che c'è.

venerdì, giugno 10, 2005

Oltre il referendum - Gianfranco Fini

Due domande al capo della destra. Commento di Gianni Baget Bozzo sul Giornale di oggi. Dibattito sulla leadership di Fini oltre la scelta referendaria.

giovedì, giugno 09, 2005

Afghanistan - Clementina Cantoni è libera

Cronaca in diretta da Repubblica.

Germania - Sondaggi, Merkel più su

Barometro elettorale del settimanale amburghese Der Spiegel. Nell'ultima settimana e mezzo, la CDU cresce di due punti, il distacco con l'Spd è di 21 punti. Tanto che molti osservatori politici tedeschi cominciano a dare per scontato il risultato di settembre e iniziano a valutare se il partito di Angela Merkel possa raggiungere la maggioranza assoluta.

Germania - Mondialsex

A Dortmund si stanno organizzando per l'assalto dei pornografi ai mondiali 2006.

Roma - Veltroni wireless

Vi terremo informati sull'effettiva realizzazione di questa iniziativa. Un primo dubbio: con il sole di luglio, sarà difficile leggere lo schermo del laptop.

Tibet - Sulle rotaie a 5mila metri

In costruzione la ferrovia più alta del mondo. In Tibet. Il Corriere ce ne parla come fosse una romantica meta di viaggio. Ma l'associazione Italia-Tibet ci racconta delle ragioni ufficiali della costruzione (le Olimpiadi) e di quelle reali (la colonizzazione del Tibet). E delle proteste in atto verso gli investitori internazionali che partecipano alla costruzione, tutte canadesi. Magari ci andiamo: per questo.

Croazia - Un'estate al faro

Soggiorno-vacanza in un faro? Perché no? E' possibile in molti posti. Il supplemento Viaggi del Corriere suggerisce una destinazione alle porte di casa: la Croazia.

mercoledì, giugno 08, 2005

Brindisi - NO al rigassificatore/4

L'intervento del sindaco di Brindisi nel corso del consiglio comunale straordinario di lunedì 6 giugno, interamente dedicato alla questione rigassificatore.

Far East Watch - Cina

Sta Cina è proprio una sòla. Di scarpe.

East Watch - Ungheria

Fumata nera anche al secondo turno, in seno al parlamento ungherese, per l'elezione del successore del presidente della Repubblica, Ferenc Madl, il cui mandato scadrà il 3 agosto prossimo. Il candidato del centrodestra, Laszlo Solyom, ex-giudice costituzionale, ha ottenuto 185 voti, mentre Katalin Szili, presidente del parlamento e candidato socialista ne ha avuti 178, cinque voti meno che al primo turno, svoltosi ieri pomeriggio. Il quorum richiesto era di 258 voti.

East Watch - Serbia-Montenegro

''E' interesse dell'Europa dimostrare di avere un progetto per il futuro dei Balcani. Così come è interesse dei paesi balcanici mantenere i propri impegni per realizzare le politiche di cooperazione nell'ambito degli organismi internazionali, di coesistenza pacifica, in favore dei diritti individuali e delle riforme politiche ed economiche''. Lo ha detto il presidente del Senato, Marcello Pera, incontrando il primo ministro serbo Vojislav Kostunica, nella Sala del Capitolo del Senato dove si è tenuta una conferenza su "Stabilità e sviluppo dei Balcani. Il ruolo della Serbia-Montenegro".

Abu Dhabi - Open office

Ad Abu Dhabi, per combattere l'assenteismo negli uffici pubblici, vietato il velo alle impiegate. Pare che dietro la religione si nascondessero delle normalissime assenteiste. Articolo di Magdi Allam sul Corriere della Sera.

Europa - Lilli Gruberon de' Gruberoni

Lilli la rossa, Lilli la ricca. Alla faccia dei colleghi lettoni. Ma, pare, ancora per poco.

martedì, giugno 07, 2005

Referendum - Mogli

Parliamo delle discussioni in famiglia. Lei come ha reagito quando suo marito le ha detto che si sarebbe astenuto?
"Da un punto di vista politico lo trovo giusto: Rutelli ha votato una legge e la difende. Mi sembra più strano il comportamento di Fini che la vota e poi la butta".
Barbara Palombelli, intervista a Repubblica.

Brindisi - NO al rigassificatore/3

I risultati del Consiglio comunale straordinario sul tema del rigassificatore. Il convegno internazionale (23-24 giugno) sul modello di città d'acqua. Il progetto raccontato sulle pagine di Ideazione. La sezione intitolata "Sud in mare aperto: il caso Brindisi" contiene altri tre saggi:
● Riabbracciare il porto sulle orme di Barcellona
di Alfredo Arribas e Miguel Corominas Ayala
● Un disegno strategico per il rilancio
di Salvatore Vescina
● L’enigma finanziario
di Paolo Passaro

Afghanistan - Liberate Clementina

L'appello di Ciampi all'ex re afgano. I misteri del labirinto di Kabul. Il silenzio dei pacifisti (dal blog Partigiano William).

lunedì, giugno 06, 2005

Francia - Referendum UE

Volevo ricordarvi un gruppo di militanti che porta più sfiga di Zapatero.

East Watch - Romania

L'Italia è il primo partner commerciale della Romania: ecco i dati. Ma, con tutto il rispetto, voi affidereste il vostro business a uno così?

Europa - Varsavia va, Londra si ferma

I paesi dell'Est non hanno paura e vanno avanti ad affrontare il giudizio popolare. La Polonia mantiene il referendum, il voto è previsto ad ottobre. La Gran Bretagna, invece, si ferma. Blair non se la sente di andare fino in fondo e si rimangia il referendum promesso. C'è ancora qualcuno dalle parti di Bruxelles disposto a sostenere che non è accaduto nulla?

Travel - Signori, all'imbarco

Traghetti di qua, traghetti di là. L'Italia immersa nel Mediterraneo è un ottimo punto di partenza per viaggi via mare. Si salpa da ogni porto verso la Grecia e la Croazia, la Spagna e la Tunisia, Malta, la Sardegna o la Corsica. All'arrembaggio.

Seeee, viaggiare

In Italia è diventato quasi impossibile.

Referendum - Mogli

Il ministro Stefania Prestigiacomo, nel corso di una manifestazione a Catania per il sì ai referendum, ha chiesto agli elettori di non prendere esempio dai leader politici ma dalle loro mogli. Ha rivelato che Veronica Lario si pronuncerà per il sì e che Barbara Palombelli andrà a votare. Siamo rimasti con la curiosità di quel che farà Daniela Fini.

Spagna - Bentornata "Celeste"

Il purgatorio è finito. Si torna in "primera divisiòn".

Moto GP - Monte Zemolo

Per fortuna ieri non era il giorno della Duna-Ferrari.

Europa - Monti Mario

E' un fiume in tempesta Mario Monti, da quando la Lega ha aperto la sterile polemica sull'euro. L'articolo odierno sul Corriere testimonia due cose: la demagogia della posizione leghista (che nel 1995 era per l'euro in funzione anti nazionale) e la coglionaggine dell'euroburocrazia. Perché uno come Santer si prese la briga di utilizzare carta e penna per rispondere alla strampalata richiesta di Bossi di ammettere nella zona euro solo la Padania.

domenica, giugno 05, 2005

5 giugno - Ei fu

Ogni secolo ha il suo "grande". Il nostro ha avuto lui.

Europa - Il misero dibattito italiano

Perché, in Italia, il dibattito sull'Europa deve sempre prendere la china del ridicolo? Davvero è impossibile, in questo paese, avviare una riflessione seria sul processo di integrazione, sulle sue battute d'arresto, sulla necessità di restituire a questo grande ideale un'anima e una passione? Davvero tutto deve oscillare tra le demagogie della Lega e le rigidità antidemocratiche degli euro-burocrati? Bene ha fatto Berlusconi a rimproverare i ministri leghisti, ai quali è fin troppo semplice rinfacciare passate cotte per l'euro (ricordate il leit motiv degli anni Novanta: l'euro al Nord e la lira al Sud per consentire ai "selvaggi" la svalutazione competitiva). Ma davvero da un uomo intelligente come l'ex commissario Mario Monti non ci si può attendere altro che una sterile conta ragionieristica sul dopo referendum?

Afghanistan - Liberate Clementina

Non cala la nostra attenzione per la sorte di Clementina Cantoni. Oggi due appelli di eccezionale rilievo. Quello della mamma di Clementina, Germana Cantoni. E quello di Papa Benedetto XVI durante l'Angelus in Piazza San Pietro.

Viaggio al centro della terra

Un tunnel di 7mila metri dall'Oceano Pacifico fino giù nelle viscere del pianeta. Un progetto giapponese con l'obiettivo di trovare vita e segreto dei terremoti.

sabato, giugno 04, 2005

Cina - Do you remember Tienanmen?

Enzo Reale (1972), Federico Punzi (Radio Radicale). Galleria fotografica delle proteste a Pechino e a New York (giugno 1989). Per non dimenticare. Perché oggi la notizia che ci fornisce Repubblica sulla Cina è quest'altra.

Italia - Digital divide

Gli esclusi dalla banda larga.

Walking Class - Spagna

Per troppo tempo abbiamo trascurato il "core business" di questo blog per virare sulla politica. Facciamo ammenda in questi giorni semi-vacanzieri e abbandoniamo i tristi lidi della politica italiana. Fra pochi giorni si tornerà a viaggiare, una piccola boccata d'ossigeno dalle miserie nazionali. Direzione: Spagna. Prima breve sosta ad Alcañiz (qui il più compassato link ufficiale, qui un non proprio eccezionale servizio fotografico sul castello). Quindi, dritti a Barcellona. Uno sguardo alla città catalana attraverso le informazioni della guida Lonely Planet: le notizie essenziali, brevi consigli dei viaggiatori, suggerimenti gastronomici. Il meteo da Euronews. Qui le foto spagnole (ma non c'è né Barcellona, né la Catalogna) del fotografo olandese Alex Sievers. Ma in realtà queste informazioni sono per voi. A noi basterà la guida di un blogger d'eccezione.

Casa delle Libertà - Brutte storie

Fonte: Dagospia. Commento: senza parole.

BRUTTE STORIE/1.
Per vincere le prossime elezioni chi è sovrappeso si metta a dieta e i calvi si facciano un trapianto: è l'invito che Silvio Berlusconi rivolge ai deputati di Fi in un'assemblea del gruppo. Ma perdere peso è facile; più complicato trapiantarsi i capelli. Antonio Leone, deputato di Fi, irrimediabilmente calvo, scuote la testa, si tocca la 'pelata' e sconsolato dice al premier: "Io non so dove procurarmi i peli". E Berlusconi, serio, abbassando lo sguardo su Leone: "Ma prendili lassotto, vedrai che bei riccioli verranno fuori".

BRUTTE STORIE/2.
Gianfranco Fini dice no al partito unico, ma gli dà soldi. Nell'ultima ripartizione di fondi destinati a 'enti internazionalistici sottoposti alla vigilanza del ministero degli Affari esteri', il capo della Farnesina ha pensato bene di destinare 37.500 euro alla fondazione Liberal di Ferdinando Adornato, presidente forzista della commissione Cultura della Camera e ideatore del progetto sul partito unico del centro-destra. Nella discussione alla Camera e al Senato, più di qualche parlamentare ha manifestato 'stupore' per l'inclusione della creatura di Adornato nella lista di enti, come l'Istituto affari internazionali o l'Associazione dei Comuni e delle Regioni d'Europa che, al contrario di Liberal, da decenni lavorano nel campo della politica estera. Ma le proteste non sono servite a nulla: Fini ha voluto lo stesso staccare l'assegno.

Spagna - Faes, Aznar in fondazione

Ecco Faes, la fondazione spagnola presieduta dall'ex premier José Maria Aznar. Da segnalare la coincidenza dell'interesse comune su Aron, della fondazione Faes e della fondazione Ideazione. Chi si somiglia si piglia.

venerdì, giugno 03, 2005

Srebrenica, il film 10 anni dopo

Dal tribunale dell'Aja dove si celebra il processo a Slobodan Milosevic ai teleschermi di mezza Serbia, è andato in onda il filmato di un pezzo d'orrore nel cuore d'Europa. Era il luglio 1996, località Srebrenica. I commandos serbi massacrarono 8mila civili inermi, colpevoli di essere bosniaci e di ritrovarsi nel mezzo della macelleria balcanica. Secondo un recente sondaggio, il 50 per cento dei serbi crede ancora che a Srebrenica non sia mai accaduto nulla. Il filmato riguarda una sezione speciale delle milizie serbe, il gruppo Scorpione e mostra l'assassinio a freddo di sei civili bosniaci. C'è il racconto del massacro con le immagini del filmato. E c'è un libro che ricorda chi ne fu corresponsabile.

SERVIZIO E VIDEO (agghiacciante) DA EURONEWS.

Arrivederci euro?

Via 1972 l'avvio del dibattito sull'abbandono dell'euro. Non si tratta solo di boutade leghiste, come quelle pronunciate dal ministro Maroni, dal momento che se ne parla anche nella serissima Germania e un po' in tutta Europa, comprese Portogallo e Danimarca. Dal fortino europeo il commissario agli Affari economici Joaquin Almuniala risponde azionando la segreteria telefonica: "Euro per sempre". E in Italia, Gianfranco Fini continua a far le veci di Romano Prodi. Recuperiamo un po' di buonumore con Jay Nordlinger che dedica all'Europa il primo paragrafo del suo Impromptus. E in edicola potete acquistare l'ultimo numero dell'Economist.

Eppure... eppure Walking Class, che sta preparando una sua breve trasferta in Spagna, legge sulla guida Lonely Planet di Barcellona (pagina 14) le seguenti osservazioni: "La gente del posto ama riunirsi in gruppo e andare a tapear (fare il giro dei bar per mangiare tapas) o a cena al ristorante. Negli ultimi tempi queste attività sociali sono diventate piuttosto costose, soprattutto dopo l'introduzione dell'euro, e così si è diffusa l'abitudine di cenare a casa con gli amici". L'autore della guida non è Roberto Maroni. Accade a Barcellona, a Roma, a Napoli, a Berlino e a Parigi. Accade ovunque nella fantastica "euro-zone". Ma a quelli del fortino non interessa quel che accade fuori le mura.

East Watch - Albania al voto

"Albania’s Socialists and Democrats are running neck and neck ahead of July’s parliamentary election, giving a newly founded party the role of kingmaker". Articolo di Neil Barnett da Tirana.

Contratto con gl'italiani - Cchiù pili pe tutti

Promessa mantenuta.

giovedì, giugno 02, 2005

Mini vertici Ue - Compagni di merenda

Manca solo Zapatero.

Benedetto XVI fra Tocqueville e TocqueVille

"Ratzinger spiegò che una società libera può esistere soltanto nel momento in cui la gente condivide alcune basilari convinzioni morali ed alti standard morali. Egli inoltre sostenne che queste convinzioni non debbono “essere imposte né possono essere definite arbitrariamente attraverso la coercizione esterna”. Ratzinger trovò parte della risposta nell’opera di Tocqueville. “La Democrazia in America mi ha sempre molto affascinato”, ha affermato in una particolare occasione. Egli ha aggiunto che per rendere possibile “un ordine delle libertà in una comunità, il grande pensatore politico [Tocqueville] ritrovava come condizione essenziale il fatto che una convinzione morale basilare comune fosse viva in America. Un modo di pensare che, nutrito dalla Cristianità protestante, ha fornito le fondazioni per le istituzioni ed i meccanismi democratici”.

L'intero articolo dal sito dell'Istituto Bruno Leoni.

I misteri di Madrid - 1972

Enzo Reale racconta su Ideazione la storia delle indagini ufficiali sul massacro dell'11 marzo 2004 a Madrid. E sembra una storia all'italiana, con le indagini selettive della magistratura, il silenzio vago della stampa ufficiale, le nebbie in cui si addentra la commissione parlamentare. Voci fuori dal coro quelle della stampa conservatrice e cattolica: El Mundo, Libertaddigital, Abc, Radio Cope. Per scardinare quella "cappa di omertà che dalla vittoria elettorale dei socialisti è scesa sulla Spagna".

Travel - Open Rail France

Dieci giorni al big day ferroviario francese. Dal 13 giugno, per la prima volta nella sua sciovinistica storia, lo Stato aprirà le proprie tratte ferroviarie alle compagnie private. E' la concorrenza, bellezza!

Libano - Democrazia siriana

Ucciso in un attentato un famoso giornalista libanese noto per le sue posizioni anti-siriane. La strada verso la democrazia e la libertà è ancora tanto lunga.

Serbia - Good Bye Tito

Reportage di Milovan Mracevich su Transition on Line sul pellegrinaggio di cittadini ex-jugoslavi alla tomba del maresciallo Josip Broz Tito il 25 maggio, in occasione dell'anniversario della nascita. Un viaggio tra ricordi, rimpianto di grandeur slava, nostalgia per la (forzata) unità perduta. L'occhio su uno spaccato di società serba che non riesce a trovare il suo spazio nella società post-bellica, tanto da rimpiengere i tempi in cui governava un croato.

East Watch - Lettonia, sì all'Europa

Mentre i popoli dell'Europa occidentale continuano a bocciare il trattato costituzionale europeo, i parlamenti dell'Europa orientale continuano ad approvarla. In contemporanea al voto olandese c'è la decisione della Lettonia.

Euroberlusconi - La pillola del giorno dopo

Al secondo "no" ha cambiato rotta. Dopo Parigi era deluso, dopo Amsterdam ammette che ci vuole una riflessione. Un passo in avanti per mettere finalmente in discussione il processo europeo che vuol avanzare senza il consenso dei cittadini. Peccato per due cose: primo che le battaglie preventive danno legittimità, quelle posticipate sanno tanto di pillola del giorno dopo. Guardiamo i sondaggi e poi scegliamo la linea: ci piacciono battaglie un po' più coerenti. Secondo: diciamo con amarezza, ma anche con obiettività, che Berlusconi non gode di gran credito nell'opinione pubblica europea. E allora serve un altro leader continentale che abbia l'autorevolezza di impugnare questa nuova bandiera europeista: ne avrà il coraggio?

Mr Barroso, tear down this wall

Quasi il 62 per cento di no. Live coverage dai blog europei: Peaktalk (Olanda), EUReferendum, Europhobia, Eurosc, Medienkritik, JimMomo, Le Guerre Civili. Analisi di Franco Venturini (Corriere della Sera), Graham Bowley (International Herald Tribune), la rubrica Charlemagne (The Economist).

Ciampino

In memoria.

mercoledì, giugno 01, 2005

Germania - C'era una volta Bonn

Qualche volta capita di riprendere gli amici. Secondo editoriale del Foglio di oggi. Analisi delle strategie energetiche europee: a un asse franco-tedesco si sostituisce lentamente un asse franco-italiano. Titolo: Parigi più lontana da Bonn. La prima è la capitale francese. La seconda una tranquilla città di provincia tedesca. C'era una volta Bonn, ai tempi di Good bye Lenin.

Brindisi - NO al rigassificatore/2

Maggioranza compatta. Si compatta anche l'opposizione. Questa volta non c'è da consultare sondaggi: il fronte è unito e farà valere le ragioni federali della comunità locale rispetto ai soprusi dello Stato centrale.

UPDATE: L'incontro di Palazzo Chigi.

Europa - Piangere per l'Inno alla gioia?

Gli europei hanno detto no. Non saranno mossi alle lacrime dall'inno bruxellese né dallo sventolio delle bandiere blu-stellate e non si batteranno per la gloria di Javier Solana. Emanuele Ottolenghi sul Jerusalem Post spiega perché i cittadini bocciano questa Europa dei mandarini.

Brindisi - NO al rigassificatore

Oggi accompagneremo il sindaco di Brindisi fin sulla soglia di Palazzo Chigi per questo incontro qui. La nostra posizione sulla costrizione di un rigassificatore inglese all'interno del porto cittadino è questa: "No era, no è, no sarà". Ne faremo una battaglia dura e senza sconti per nessuno.

C'è un'amministrazione di centro destra che l'anno scorso, quasi unica in una debacle amministrativa anticipatrice di quella regionale, conquistò la guida del Comune di una città bella e difficile come Brindisi. Ideazione si spese molto nell'elaborazione del progetto di rilancio della città. Si spese così tanto da impegnare il proprio fondatore e direttore in quella battaglia elettorale. Oggi un governo miope e incapace, guidato con la spregiudicatezza di chi ha ormai deciso di abbassare le saracinesche del proprio partito per inventarsi nuovi, vuoti contenitori di marketing, è disposto a buttare a mare pure l'unica realtà amministrativa di centro destra per insistere su un progetto che puzza d'affari. Non si ha a cuore lo sviluppo ordinato di un pezzo di Mezzogiorno. Al Sud si gioca con il ricatto di una manciata di posti di lavoro, che evaporeranno a chiusura dei cantieri, ma non si punta su un autonomo progetto di crescita. Il federalismo è l'ennesima riforma senza sostanza del governo Berlusconi.

Bene. Il sindaco è contrario. La giunta è contraria. Le istituzioni compatte sono contrarie. I cittadini sono contrari. Forza Italia aveva mantenuto a Brindisi un clamoroso 26 per cento nelle ultime elezioni regionali (in controtendenza rispetto alla Regione Puglia) proprio perché aveva saputo interpretare le speranze locali in un progetto di ampio respiro. Oggi questo patrimonio è a rischio. Noi lo difenderemo. Se necessario anche contro il "nostro" governo e contro il "nostro" Silvio Berlusconi.

Olanda - Urne aperte

In Olanda urne aperte, a Bruxelles Unione sovietica europea chiusa? I liberali devono riaprire il dibattito europeo: abbattuto il mostro non dobbiamo lasciare le macerie in mano a no-global e reazionari. Facciamo nostro questo post di The Rigth Nation e tutti i post cui rimanda.

Intanto, impressioni alla vigilia del voto da un blog olandese, Peaktalk (scoperto grazie a Belgravia).

Europa Europe - Chi festeggia il "no"?

Il blog Europa Europe lancia attraverso il bel sito spagnolo Libertaddigital una provocazione a margine del "no" francese al trattato costituzionale europeo. Chi è che oggi festeggia l'insuccesso? Chi è che oggi riconosce al rifiuto francese la funzione di ridiscutere a fondo il modo di costruire questa Unione? In Spagna lo fa Mariano Rajoy, il tiepido successore di Aznar alla guida del Partido popular che fino a ieri, però, era sulle posizioni del "sì". In Italia la situazione è un po' diversa. Nel senso che siamo certi che molti esponenti del centro destra avrebbero qualcosa da ridire sull'impalcatura di cui s'è dotata l'Ue. Ma salvo Tremonti e Pera, nessuno ha il coraggio di aprire bocca (lo fa Fini ma per carità di patria stendiamo un velo pietoso). Berlusconi, che pure potrebbe lanciare una battaglia politica per ripensare l'Europa, tace. Cosa dite? Battaglia politica? Berlusconi? Vabbè, abbiamo scherzato. Poi, però, non ci chiediamo perché perdiamo le elezioni!